Burger King vs McDonald’s, ci risiamo a colpi di pubblicità: anzi non finirà mai. L’eterna lotta tra le due catene mondiali di fast food ci regala sempre nuove puntate. Oggi puntiamo la nostra attenzione sulla prima catena, con la sede principale a Miami, in Florida.

Burger King riesce sempre ad attirare l’attenzione: la pubblicità della celebre catena di ristoranti fast food internazionale, riesce a colpire grazie alla sua creatività ed al modo in cui la piega per esaltare la principale leva differenziante rispetto al competitor numero 1, McDonald’s.

Oggi vedremo due campagne pubblicitarie molto interessanti, una più recente, e che ha fatto scalpore, ed una più “datata” ma sempre utile ed efficace per capire il modo in cui comunica Burger King al suo target.

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Burger King vs McDonald’s la battaglia senza fine

Il punto di forza di molte delle campagne pubblicitarie di Burger King? Attaccare McDonald’s sempre e comunque🍔. Celebre la strategia di qualche mese fa, in cui Burger King svelava di avere dei panini più grandi rispetto a quelli del competitor, mostrando come aveva nascosto all’interno delle sue campagne pubblicitarie, il Big Mac dietro al celebre Whopper (come potete vedere nella foto qui sopra).

Oltre alla grandezza dei panini, quello su cui punta Burger King è un altro fattore. In altre campagne infatti, su sottolinea la sua primaria leva differenziate rispetto al leader di mercato, o meglio il co-leader, Mc. La carne di Burger King è cotta sul fuoco, mentre quella del McDonald’s su piastra🍖. Una differenza di sapore inconfondibile e di cui il colosso americano va fiero. Qui si pone il quesito: come comunicarlo chiaramente attraverso una campagna o una serie di campagne pubblicitarie d’effetto?

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Ed ecco come c’era riuscito il Burger King a comunicare la sua leva primaria e differenziale

Eccone un esempio lampante, con una campagna d’impatto immediato. Da cosa nasce questa scelta e cosa vuole mostrare? Burger King detiene il record poco invidiabile per il numero dei ristoranti che sono andati a fuoco dal 1954 ad oggi. E questa è la prospettiva usata da DAVID Miami💡Usare foto autentiche di BK in fiamme per enfatizzare come cucina i suoi hamburger. Geniale

Passiamo al secondo tipo di comunicazione, quello che Burger King vuole oggi comunicare rispetto ai panini del McDonald’s. Un investimento commerciale importante, non usare i conversanti ha un peso specifico rilevante nella filiera della catena di ristoranti fast-food, ma BK vuole aggredire il competitor mostrando come i suoi panini siano totalmente privi di conservanti e coloranti.

Come lo fa? Così:

No ai conservanti, si alla muffa: ecco a voi il Whooper dopo 28 giorni. Si tratta di una campagna pubblicitaria “violenta”, che cattura l’attenzione ma non comunica freschezza, non comunica qualcosa di positivo a prima vista. La muffa nei panini che diventano così non commestibili. Ma arrivando d’impatto ed in maniera emotiva cattura l’attenzione anche secondaria: chi vede la pubblicità è portato, dopo il primo impatto emotivo, a chiedersi cosa voglia realmente comunicare. Ed è qui che centra il suo obiettivo Burger King. Catturare in negativo e trasformare, come nel caso dell’incendio, un fattore ed un episodio negativo, in un vero e proprio punto di forza.

In questo caso per annunciare l’addio ai conservanti e coloranti. Efficace? Direi assolutamente si…
Voi cosa ne pensate? Vi cattura? Oppure la trovate sbagliata?

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